Occhi stressati
Tecnostress: definizione, sintomi e rischio





L’astenopia causata da dispositivi elettronici
Una definizione di tecnostress
Quando la fatica colpisce i nostri occhi

Astenopia, didattica a distanza e lavoro da remoto
Tutti i numeri dell’astenopia
Il tecnostress in Italia: incidenza e disturbi
Cefalea
Si manifesta nel 44,5% dei casi.
Mancanza di concentrazione
Riguarda il 34,5% delle persone che soffrono di tecnostress.
Tensioni a livello neuromuscolare
Se ne lamenta il 28,5% del campione.
Insonnia
Riguarda il 22,9% dei soggetti che accusano tecnostress.

Tecnostress: sintomi visivi che ci avvertono
Sensazione di fastidio agli occhi
Il tecnostress causa sintomi che interessano gli occhi come bruciore, prurito e dolore.
Lacrimazione eccessiva o secchezza oculare
Disturbi astenopici caratteristici del tecnostress sono lacrimazione sovrabbondante e secchezza oculare.
Visione doppia od offuscata
È possibile lo sdoppiamento delle immagini oppure la perdita di nitidezza.
Altri sintomi, non solo visivi
Sensibilità spiccata alla luce e la presenza di fasce di colore nel campo visivo. Si presentano anche sintomi posturali: mal di schiena, spalle indolenzite, dolori al collo.
Le cause dei disturbi astenopici
Rischio tecnostress: quali fattori incidono
Evitare l’astenopia accomodativa
Prevenzione tecnostress: come fare
La regola 20-20-20
Prima di tutto, è importante seguire la regola del 20-20-20. Ogni venti minuti davanti a uno schermo elettronico occorre alzare lo sguardo e rivolgerlo per venti secondi a una distanza di venti metri, cioè all’infinito.
L’illuminazione dell’area di lavoro
Il luogo circoscritto della postazione di lavoro deve essere illuminato correttamente. In particolare, lo spazio della scrivania, con il pc che si sta utilizzando, deve ricevere un’illuminazione tre volte superiore rispetto al resto della stanza.
Lacrime artificiali per sorrisi veri
Le persone che trascorrono diverse ore al giorno davanti allo schermo di un computer traggono beneficio dall’uso di lacrime artificiali. Hanno un effetto lenitivo ed eliminano la fastidiosa sensazione di secchezza oculare.
Piano e distanza di lettura
Le ore di lettura fanno bene alla mente, ma attenzione a non affaticare la vista. Un piano di lettura inclinato di 20 o 30 gradi è l’ideale per mantenere una postura corretta. La distanza giusta tra occhi e libro è uguale a quella tra gomito e prima falange del dito medio.
Dieci minuti di pausa
Le pause sono fondamentali per prevenire l’insorgenza di astenia accomodativa. Ogni due ore di lavoro davanti a uno schermo elettronico, è bene sospendere l’attività per dieci minuti. Così i muscoli degli occhi e il cristallino possono concedersi un po’ di meritato riposo.
La postura
Le attività svolte davanti al pc, oppure quelle di lettura e di studio, possono essere associate a una postura scorretta. Per assumere una posizione giusta, che non dia doloretti a schiena e collo, è indispensabile che i piedi appoggino a terra. Infatti, i piedi a terra condizionano di riflesso l’atteggiamento del corpo e il modo in cui usiamo gli occhi.
Uno schermo di qualità
Rispettare le regole elencate non basta, se non si fa uso di uno schermo di qualità. Il principale strumento di lavoro di chi svolge attività al computer deve essere grande, almeno diciassette pollici. Di ultima generazione, con filtro della luce blu, non deve manifestare sfarfallii fastidiosi.
Il tecnostress in azienda
Il tecnostress è una malattia professionale?
Nel 2007, il tecnostress è stato riconosciuto come malattia professionale. Sembra che ne soffra circa il 45% delle persone che per lavoro trascorrono molte ore al giorno davanti a schermi di dispositivi elettronici.

