Occhi stressati

Tecnostress: definizione, sintomi e rischio

Siamo tutti stressati, anche i nostri occhi. Ore e ore davanti a videoterminali non fanno bene alla vista. Parliamo, dunque, di tecnostress, ne diamo una definizione, elenchiamo i sintomi, mettiamo in evidenza i fattori di rischio dell’astenopia visiva.
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L’astenopia causata da dispositivi elettronici

Una definizione di tecnostress
Quando la fatica colpisce i nostri occhi

Cerchiamo di dare una definizione di tecnostress. Con l’espressione “tecnostress” si intende uno stato di affaticamento degli occhi determinato da un uso eccessivo di schermi elettronici. Si parla anche di astenopia, una parola del vocabolario medico che deriva dal greco, cioè dalle parole “asthenḗs” e “ōpa”, che significano “debole” e “vista”. Soffrire di disturbi astenopici significa avere occhi affaticati e quindi indeboliti. Il riferimento al tecnostress implica una condizione di astenopia visiva con sintomi causati da una lunga esposizione ai display di pc, tablet, smartphone e altri strumenti tecnologici.
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Astenopia, didattica a distanza e lavoro da remoto

L’emergenza sanitaria della pandemia di covid-19 ha cambiato la vita quotidiana, aumentando le probabilità di insorgenza di tecnostress. Si seguono le lezioni da casa, si lavora da remoto, e molte attività legate al tempo libero sono a loro volta fruibili solo online: anche gli aperitivi sono diventati digitali, i caffè virtualmente insieme, conferenze ed eventi vengono trasmessi in streaming. Insomma, il numero di ore trascorse davanti a videoterminali è incrementato. Da una parte, è un bene che la tecnologia ci permetta di compensare le attuali limitazioni, dall’altra, questa circostanza incide sul benessere degli occhi. Così, sempre più spesso capita di accusare i sintomi dell’astenopia visiva, disturbi correlati al cosiddetto “tecnostress”.Indossa gli occhiali e le lenti a contatto che usi abitualmente. Guarda il quadrante qui sotto prima con un occhio e poi con l’altro. Infine, guarda il quadrante con entrambi gli occhi. Vedi tutte le linee perfettamente nitide? Se non è così, se noti che alcuni elementi dell’immagine sono sfocati, contattaci per prenotare un controllo visivo.
Tutti i numeri dell’astenopia

Il tecnostress in Italia: incidenza e disturbi

Secondo uno studio del 2015, l’87,5% di lavoratori e lavoratrici digitali trascorre ogni giorno un numero elevato di ore davanti a schermi elettronici. Un aspetto critico va oltre le sollecitazioni nocive dell’apparato visivo: si tratta della gestione di una mole sempre più consistente di informazioni, un fatto allarmante per il 59,5% delle persone del campione in esame. Il tecnostress si manifesta con sintomi anche non direttamente collegati alla vista.

Cefalea

Si manifesta nel 44,5% dei casi.

Mancanza di concentrazione

Riguarda il 34,5% delle persone che soffrono di tecnostress.

Tensioni a livello neuromuscolare

Se ne lamenta il 28,5% del campione.

Insonnia

Riguarda il 22,9% dei soggetti che accusano tecnostress.

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Tecnostress: sintomi visivi che ci avvertono

Sensazione di fastidio agli occhi

Il tecnostress causa sintomi che interessano gli occhi come bruciore, prurito e dolore.

Lacrimazione eccessiva o secchezza oculare

Disturbi astenopici caratteristici del tecnostress sono lacrimazione sovrabbondante e secchezza oculare.

Visione doppia od offuscata

È possibile lo sdoppiamento delle immagini oppure la perdita di nitidezza.

Altri sintomi, non solo visivi

Sensibilità spiccata alla luce e la presenza di fasce di colore nel campo visivo. Si presentano anche sintomi posturali: mal di schiena, spalle indolenzite, dolori al collo.

Le cause dei disturbi astenopici

Rischio tecnostress: quali fattori incidono

Quali fattori incidono sulla valutazione del rischio di tecnostress? Numerose situazioni in cui utilizziamo dispositivi digitali causano fastidio agli occhi e dolori legati a una postura scorretta. L’abitudine di stare davanti a schermi elettronici a una distanza troppo esigua favorisce l’insorgenza di sintomi visivi e non visivi. Altri elementi che predispongono al tecnostress sono la stanchezza, il sonno insufficiente, strabismo, ambliopia, la presenza di difetti di rifrazione come miopia, astigmatismo, e ipermetropia. Tutte le situazioni che richiedono una continua messa a fuoco per lunghi periodi di tempo possono causare astenopia accomodativa. Disturbi astenopici generici, non direttamente collegati all’uso della tecnologia, sono causati per esempio dal guidare o dal leggere libri cartacei per molte ore consecutive. Infine, cause più rare e più gravi di affaticamento della vista sono le maculopatie e le retinopatie degenerative.
Evitare l’astenopia accomodativa

Prevenzione tecnostress: come fare

Come attuare delle efficaci strategie di prevenzione del tecnostress? Ci sono alcuni accorgimenti cui attenersi per fare una corretta prevenzione dello stress da tecnologia, con i suoi sintomi visivi e muscolari.

La regola 20-20-20

Prima di tutto, è importante seguire la regola del 20-20-20. Ogni venti minuti davanti a uno schermo elettronico occorre alzare lo sguardo e rivolgerlo per venti secondi a una distanza di venti metri, cioè all’infinito.

L’illuminazione dell’area di lavoro

Il luogo circoscritto della postazione di lavoro deve essere illuminato correttamente. In particolare, lo spazio della scrivania, con il pc che si sta utilizzando, deve ricevere un’illuminazione tre volte superiore rispetto al resto della stanza.

Lacrime artificiali per sorrisi veri

Le persone che trascorrono diverse ore al giorno davanti allo schermo di un computer traggono beneficio dall’uso di lacrime artificiali. Hanno un effetto lenitivo ed eliminano la fastidiosa sensazione di secchezza oculare.

Piano e distanza di lettura

Le ore di lettura fanno bene alla mente, ma attenzione a non affaticare la vista. Un piano di lettura inclinato di 20 o 30 gradi è l’ideale per mantenere una postura corretta. La distanza giusta tra occhi e libro è uguale a quella tra gomito e prima falange del dito medio.

Dieci minuti di pausa

Le pause sono fondamentali per prevenire l’insorgenza di astenia accomodativa. Ogni due ore di lavoro davanti a uno schermo elettronico, è bene sospendere l’attività per dieci minuti. Così i muscoli degli occhi e il cristallino possono concedersi un po’ di meritato riposo.

La postura

Le attività svolte davanti al pc, oppure quelle di lettura e di studio, possono essere associate a una postura scorretta. Per assumere una posizione giusta, che non dia doloretti a schiena e collo, è indispensabile che i piedi appoggino a terra. Infatti, i piedi a terra condizionano di riflesso l’atteggiamento del corpo e il modo in cui usiamo gli occhi.

Uno schermo di qualità

Rispettare le regole elencate non basta, se non si fa uso di uno schermo di qualità. Il principale strumento di lavoro di chi svolge attività al computer deve essere grande, almeno diciassette pollici. Di ultima generazione, con filtro della luce blu, non deve manifestare sfarfallii fastidiosi.

Il tecnostress in azienda

Il tecnostress in azienda non è un ospite insolito. Per minimizzarlo, sono fondamentali le abitudini elencate sopra. Ma ci sono anche alcune modalità di organizzazione del lavoro che permettono di ridurre l’affaticamento: l’uso di chat di lavoro, per esempio, permette di ridurre il numero di email e rendere più veloci le attività; impostare lo schermo dello smartphone sulla scala di grigi riduce l’impulso a utilizzarlo durante le pause e favorisce il rilassamento degli occhi.

Il tecnostress è una malattia professionale?

Nel 2007, il tecnostress è stato riconosciuto come malattia professionale. Sembra che ne soffra circa il 45% delle persone che per lavoro trascorrono molte ore al giorno davanti a schermi di dispositivi elettronici.

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Rimedi possibili

Che cosa fare se si soffre di tecnostress?

Quando compaiono i sintomi del tecnostress, i rimedi possibili sono costituiti essenzialmente dall’attuazione di pratiche per il benessere visivo. Un primo passo per sfuggire ai disturbi astenopici è correggere i difetti visivi con occhiali da vista appositi. Il secondo è ricordarsi di adottare i buoni comportamenti descritti sopra per preservare i propri occhi.

Visual training: prevenzione e rimedio ai disturbi astenopici

Il visual training è una tecnica di prevenzione e rimedio all’astenopia causata da schermi digitali o da situazioni in cui gli occhi devono continuamente mettere a fuoco. Suona un po’ come se si trattasse di un “allenamento”. E in effetti, è così. Infatti, il visual training permette di migliorare il rendimento degli occhi, di renderli più capaci di far fronte a tutti i compiti quotidiani, ottimizzando le energie. È inserito tra le possibilità offerte dall’optometria. Consiste in una serie di esercizi che hanno l’obiettivo di migliorare le capacità visuo-percettive. Viene attuato insieme con l’optometrista, in collaborazione con un professionista dell’ortottica, dopo una visita oculistica che escluda la presenza di patologie.
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